Circolo virtuoso Il nome della Rosa
Giulianova Alta, Via Gramsci 46/a
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Venerdì 29 aprile ORE 21,30
MONOLOGO TEATRALE
“NA COCCIA MATTE”
Liberamente tratto da:
“Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio” di Remo Rapino
A cura di: Vincenzo DI BONAVENTURA
Attore teatrale
Il protagonista, Liborio Bonfiglio, è “nu cocciamatte”, vale a dire il classico “strambo del paese”, un piccolo centro imprecisato dell’Italia centro-meridionale; nato nel 1926 e approssimandosi, ormai anziano, all’ora della dipartita, decide di raccontare ai posteri la sua vita ed il racconto diventa un fiume in piena di incredibile vitalità, che attraversa tutto il Novecento intrecciandosi con la Storia con la S maiuscola: di padre ignoto, orfano di madre in tenera età, dopo un’infanzia piena di stenti, Liborio rievoca il servizio militare in Friuli, la guerra, la ricerca di un lavoro da emigrante al nord, la fabbrica, l’impegno politico in difesa degli sfruttati e degli emarginati, fino alle dolorose esperienze del carcere e del manicomio e la malinconia della vecchiaia, da cui però trova ancora la forza e le energie per far deflagrare il suo tumultuoso, commovente, tragicomico racconto.
Il romanzo, che si è distinto tra l’altro per l’audacia e il virtuosismo dell’autore, Remo Rapino, nell’utilizzare una lingua scritta “inventata” e commista con il dialetto abruzzese, si fa corpo e voce nell’interpretazione solista dell’attore Vincenzo Di Bonaventura, quanto mai a suo agio nel riproporre sonorità dialettali miste delle zone tra Teramo, Chieti e Pescara, per offrire al pubblico un’esperienza teatrale unica, esilarante e coinvolgente, che prende le mosse da un gioiello della letteratura contemporanea per rievocare storie, vissuti, esperienze dal sapore antico e universale.
VINCENZO DI BONAVENTURA
Nasce a Roseto degli Abruzzi, nel 1950.
Si trasferisce a Venezia nel 1974, per svolgere l’attività di insegnante, iniziando la sua formazione artistica frequentando seminari del maestro Franco De’ Maestri (Teatro della Murata, Mestre).
Successivamente, nel 1982, inizia la sua formazione artistica alla Scuola di Teatro di Bologna diretta da Alessandra Galante Garrone secondo i principi di Jacques Lecoq.
Frequenta la Scuola Internazionale di Mimo e Clown di Philippe Gaulier a Londra e partecipa a numerosi stage di perfezionamento e specializzazione sul movimento, la maschera, la commedia dell’arte sia in Italia che all’estero (Fabio Bonso, Daniel Stein, Jerry Di Giacomo) e anche ad attività laboratori ali con Jerzy Grotowski.
Dal 1983 lavora con la cooperativa Teatromondo di Venezia (con la regia di Giuseppe Emiliani), col Teatro Universitario Ca’ Foscari, il Teatro Stabile del Veneto e il Teatro Nìovo di Venezia.
Successivamente, come insegnante e regista, allestisce numerosi spettacoli occupandosi prevalentemente di teatro d’avanguardia, teatro europeo del novecento, commedia dell’arte, la maschera.
Dal 1986 segue la formazione quinquennale in Italia di André Lapierre, psicomotricista relazionale (simbologia del movimento, l’adulto di fronte al bambino, contrasti e sfumature) e quella biennale di Victor Garcia, psicoterapeuta relazionale in attività a Madrid.
Nello stesso tempo fonda il “Teatrodue” a San Benedetto del Tronto, all’interno del quale è autore e interprete di numerosi allestimenti sulla poesia e il teatro, in collaborazione con Patrizia Sciarroni e il Teatrlaboratorium 27 Aikot.
Si specializza, nel 2001, come facilitatore della respirazione diaframmatica consapevole, seguendo la scuola della maestra americana Judith Kravitz e perfezionando le proprie conoscenze relative all’uso della voce apprese dai laboratori dell’Odin Teatret di Eugenio Barba.
Vincenzo Di Bonaventura ha approfondito soprattutto il teatro di prosa del novecento: Savinio, Pirandello, Anouilh, D’Annunzio, Pasolini, oltre i classici della tragedia greca quali: Euripide, Sofocle, Eschilo e le tragedie elisabettiane di Shakespeare. Successivamente, molte sono le operazioni di teatro-recital-concerto su Dante Alighieri, Inferno, Purgatorio e Paradiso, con particolare ricerca sulla voce e sugli strumenti percussivi, e spettacoli di “teatro movimento” (Cervantes, Goethe, Iacopone da Todi, Dario Fo).
Ha collaborato con le scuole cittadine medie e superiori, come insegnante di teatro e storia del teatro. Ha partecipato alla rassegna internazionale di teatro-scuola a Palazzolo Acreide con il Liceo Classico G. Leopardi di San Benedetto del Tronto, con opere di Eschilo, Aristofane e Euripide. Ha gestito un teatro a San Benedetto del Tronto, dove era programmata una rassegna di teatro contemporaneo.
Prosegue il suo impegno come direttore della scuola di teatro della Associazione Teatrlaboratorium 27 Aikot a San Benedetto del Tronto, dove vive.
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